Gwyneth Paltrow difende la vendita di ovuli vaginali, affermando che non è pericolosa

La fondatrice di Goop, Gwenyth Paltrow, difende la sua azienda per la vendita di "uova Yoni", sfere delle dimensioni di una pallina da ping-pong fatte di giada o quarzo rosa che devono essere inserite nella vagina.

In un'intervista con il New York Times, la giornalista Valeriya Safronova ha chiesto a Paltrow perché i clienti dovrebbero fidarsi di Goop dopo le critiche sulle "dubbie affermazioni sul benessere" dietro i prodotti che vende.

Nel 2018, Goop ha pagato 145.000 dollari in sanzioni civili per false affermazioni sui benefici degli ovuli vaginali da 66 dollari. All’epoca, Goop disse che gli ovuli potevano impedire il cedimento dell’utero di una persona, rendere i periodi più regolari, bilanciare i livelli ormonali e fermare l’incontinenza.

Nella nuova intervista al Times, Paltrow ha affermato che l'accordo sulla causa era il risultato del fatto che Goop era "una piccola azienda che curava e acquistava marchi di terze parti che all'epoca facevano affermazioni sui loro prodotti".

"Abbiamo fatto molta strada dall'essere una piccola start-up. Anche con le uova Yoni. Si trattava in realtà di affermazioni, ma non coinvolgevano il prodotto. Quell'uovo non è pericoloso. Lo vendiamo ancora," Paltrow ha detto a Safronova.

Negli anni successivi alla causa Yoni-egg di Goop, i ginecologi hanno continuato a denunciare la Paltrow per aver spacciato modalità di benessere non scientifiche, tra cui il vapore vaginale e adesivi per il corpo per alleviare l'ansia e il dolore.

Quando Goop ha iniziato a vendere l’uovo di giada sul suo sito web nel 2017, la ginecologa Dr. Jen Gunter ha scritto un post sul blog sulla tendenza pseudoscientifica potenzialmente pericolosa. Gunter ha detto che l'uso di un uovo di giada potrebbe portare alla sindrome da shock tossico, al dolore pelvico o al sesso doloroso.

"La giada è porosa, il che potrebbe consentire ai batteri di penetrare all'interno", ha scritto Gunter. Ha anche detto che usarne uno "potrebbe essere un fattore di rischio per la vaginosi batterica o anche per la sindrome da shock tossico potenzialmente mortale".

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